Musica greca

Musica greca: origini storiche

La musica greca ha dato origine alle canzoni Rebetike, come di ogni altro genere di musica, sia essa popolare, folk o artistica, e’ il corollario di molti fattori genetici. La sua nascita e diffusione sono state contrassegnate da eventi storici, agitazioni sociali, interazione culturale, mescolanza etnica e da forti personalità. Di conseguenza, condizione necessaria per una comprensione coerente della canzone rebetika e’ un breve riferimento alla storia turbolenta della zona geografica dell’Asia Minore e della Grecia, in cui questa musica e’ nata e si e’ sviluppata. Il punto di partenza di questa presentazione storica e’ la caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi, nel 1453. Questo evento storico ha segnato la fine dell’impero Bizantino, le cui principali caratteristiche culturali erano l’Ellenismo e la Cristianita’ Ortodossa. Bisanzio fu sconfitta dall’impero Ottomano, e a dettare le regole erano ora i Turchi e la religione di stato, l’Islam. L’impero Ottomano incluse all’interno del suo dominio un miscuglio di nazioni e culture l’interazione delle quali era costante. Greci, Turchi, Armeni, Slavi, Ebrei, Albanesi, Greci di origine albanese, tutti abitarono e si spostarono all’interno dei confini dell’Impero.  L’effetto della civilizzazione e delle tradizioni dei Persiani e degli Arabi fu inoltre profondo, poiche’ i Turchi presero da loro in prestito diversi elementi culturali nel raggiungere il Medio Oriente.

Questo status quo duro’ circa quattro secoli. Nel 1821 i Greci si rivoltarono contro i Turchi; dopo una lotta duratura per l’indipendenza e con il supporto delle grandi potenze Europee, lo Stato Greco moderno fu fondato nel 1830; gli Europei imposero il bavarese Otto come re della Grecia. Tuttavia, la vita politica del nuovo stato fu particolarmente tumultuosa per molti anni a venire, evidenziando forti tensioni interne. Le prigioni erano piene di criminali cosi’ come di prigionieri politici. Inoltre, un importante cambiamento partecipo’ all’organizzazione sociale del paese, poiche’ una gran parte della popolazione si sposto’ dai villaggi verso le città. L’alba del ventesimo secolo vede la Grecia espandersi verso nuovi territori: Eptanissa, la Tessaglia, l’Epiro, le isole dell’Egeo, Creta, la Macedonia e la Tracia vengono gradualmente annesse. Le popolazioni greche natali avevano abitato per secoli questi territori, ciascuna di esse con le proprie tradizioni ed abitudini. Tuttavia, l’evento predominante nella storia greca moderna rimane la cosiddetta “catastrofe dell’Asia Minore” del 1922. La sua origine può essere ritrovata nelle aspirazioni nazionali ampiamente coltivate dai Greci, conosciute come “la Grande Idea” e che puntavano alla ripresa di Costantinopoli, capitale di Bisanzio, da parte dei Greci. Il governo Greco, motivato da: a) il desiderio comune di tutta la Grecia b) il fatto indubitabile che per migliaia di anni l’Asia Minore era stata abitata da una popolazione greca talmente numerosa che all’inizio di questo secolo raggiungeva più di milione di persone ed infine c) dall’inesistente, poiche’ tale risulto’ successivamente, supporto dei suoi alleati (il ENTENTE), decise di invadere militarmente la città di Smyrna, nell’Asia Minore.

Nel 1921 l’esercito Greco invase la Turchia sotto istigazione dell’Inghilterra, della Francia, dell’Italia e della Russia. L’impero ottomano era in una condizione di collasso e le Grandi Potenze, desiderose di dividere il territorio, lasciarono intendere alla Grecia che se avesse tentato di occupare le coste dell’Asia Minore in cui, fin dai tempi antichi, vivevano due milioni di Greci, avrebbe potuto contare sul loro supporto (usavano la Grecia per i loro scopi fin da quando gli Italiani avevano invaso da sud e stavano marciando verso nord; volevano, attraverso i Greci, arrestarli dall’occupazione dell’intera costa dell’Asia Minore.) L’esercito greco raggiunse Ankara. Scelte politiche e militari sbagliate e la sottovalutazione delle forze turche sotto la loro nuova guida, Kemal Atatourk, determinarono la ritirata disordinata dei Greci in seguito al lancio dell’assalto da parte del generale Turco. La Francia nel frattempo si ritirava dell’accordo. Ciò spinse le altre potenze a ritirare il loro supporto per non iniziare un’altra guerra mondiale. Nel tentativo di salvare le loro vite, i soldati greci presi dal panico ed i Greci nativi dell’Asia Minore (la popolazione Greca locale, che non desiderava trovarsi li’ quando i Turchi arrabbiati avrebbero disarmato la città, si uni’ a loro) assaltarono il porto di Smyrna; la città fu data al fuoco e in molti annegarono in mare nel tentativo di salvarsi, mentre le navi degli alleati che si trovano all’ancoraggio nel porto non diedero alcun aiuto, onde evitante di venire ad un confronto con i Turchi. La guerra Greco-Turca giunse a una fine con un trattato internazionale di pace che porto’ i due lati ad un trasferimento reciproco delle loro popolazioni. Un’onda enorme di rifugiati dall’Asia Minore, dal Caucaso, dalla Tracia orientale e da molte altre regioni popolate sin da tempi antichi dall’ora devastato Ellenismo, sommerse la Grecia. Entro il 1922 c’erano due milione di rifugiati nel paese.

Tutti Greci che non avevano vissuto mai in Grecia. Erano giunti dalle terre fertili dell’Anatolia ma ora erano costretti a vivere in un piccolo paese montuoso che non poteva sostenerli, o negli stabilimenti per rifugiati nel Pireo ed a Thessaloniki. Fu nei caffe’ vicino a questi stabilimenti che ebbe inizio cio’ che oggi conosciamo come musica Rembetika. I rifugiati portarono con se’ la propria cultura, tradizioni ed abitudini che erano abbastanza raffinate e di carattere urbano, fino a che prosperavano nella loro terra natia. Ma ora dovevano affrontare lo spettro della carestia e della disoccupazione, in quanto il loro assorbimento alla Grecia si rivelo’ presto essere estremamente difficile e lento. Immaginati come un rifugiato: nell’Asia Minore potevi avere un attivita’ commerciale, una bella casa, soldi, amici, famiglia. Ma in Grecia tutto quello che hai e’ quanto hai potuto portare con te dalla Turchia ed i tuoi sogni in frantumi. Sei passato dalla classe media ad essere invisibile in un paese straniero che non ti vuole davvero li’. Rembetika era la musica di questi disagiati. I testi riflettevano cio’ che li circondava: la povertà, il dolore, la dipendenza dalla droga, l’oppressione della polizia, la prigione, l’amore non corrisposto. Era il blues Greco urbano. Non ci fu mai un’integrazione completa dei Greci nella società “Turca”, ma c’era certamente abbastanza collaborazione fra gli artisti, tante canzoni Smyrnaiike e Rebetike contengono i testi sia in Turco che in Greco ed alcune canzoni contengono le frasi e le parole in Ladino, Greco ed in Turco. Quando si parla oggi della storia di Smyrna, del fuoco e della dislocazione, e’ spesso in termini di “genocidio” (il punto di vista Greco) o “di uno scambio della popolazione” (il punto di vista Turco).

Il punto di vista greco riconosce raramente l’effetto che “lo scambio della popolazione” ha avuto sui cittadini turchi della Grecia che sono stati espulsi; quello turco nega gli incidenti mortali considerevoli e tenta di giustificare le azioni dell’esercito Turco recentemente formato in termini giuridici. Ci sono molte prove documentate della devastazione che il momento subi’, da parte dell’ambasciatore Americano in Turchia e di altri, conservate anche come specie di storia orale in molti testi di canzone Rebetika e Smyrnaiika. Un film importante che e’ stato prodotto nel 1980 documenta la difficile situazione di parecchie stelle famose di Rebetika. Molte delle scene nel film “Rebetika”, diretto da Costas Ferris, avvengono nei rifugi e nei bar in cui si fumava l’oppio e l’hashis e la gente parla una miscela di Greco e Turco. Questo film descrive i movimenti differenti di musica Rebetika, compresa la Rebetika classica, la Rebetika Smyrnaika e gli stili “moderni” (1935 in poi).

I rebetici

Rebetiko e’ la musica suonata e cantata dai Rebetici. Il termine “Rebetico” implica un attributo. Descrive un tipo caratteristico di uomo, di mentalità, di comportamento, di posizione e di modo di vivere particolari. Etimologicamente la parola deriva dal significato turco “del rebet” l’insolubile, il ribelle, il senza-regole. Il Rebetiko e’ un anticonformista per eccellenza. Egli rifiuta il potere isituzionale, ma in nessun caso aderisce ad azioni militari contro di esso. Si propone come elemento esterno dalle conformità sociali, essendo cosi’ considerato spesso una proscrizione. Malgrado questo, non si identifica con il mondo sotterraneo. E’ volontariamente provocatorio, adotta una lingua “slang” e quasi sempre indossa un’arma. Un Rebetiko comunque appartiene alla gente povera, comune e non privilegiata. L’istituzione lo denomina “straniero”. Il debutto dei Rebetici nella realtà sociale Greca e’ innegabilmente correlato all’emersione dei primi grandi agglomerati urbani. Intorno al 1900, il Teatro delle Ombre – una forma di intrattenimento popolare – incluse i Rebetici fra i suoi personaggi. Questo e’ indicativo perche’ il Teatro delle Ombre, in Grecia cosi’ nell’impero Ottomano, rinnovava costantemente i suoi personaggi ispirandosi alla prevalente condizione sociale, mantenendo cosi’ uno stile vivace e moderno in ogni momento. La prova a sostegno riguardo all’esito dell’apparizione dei Rebetici e’ fornita da molti scrittori e filologi Greci.

Nel 1891 Andreas Karkavitsas pubblica sul giornale letterario “Estia” le sue note di viaggio su di un giro attorno al Peloponneso, nel sud della Grecia, in cui riporta di aver ascoltato le canzoni Rebetike cantate nella prigione di Palamidi. Palamidi era la prigione più rinomata della Grecia nel secolo scorso. Inoltre molti anni prima, nel 1850, il cavaliere Francese Appere riporta osservazioni simili nel suo studio sulle condizioni delle prigioni in Grecia durante il regno del Re Otto. Secondo Elias Petropoulos, il teorico del Rebetiko, i discontenti popolari dei combattenti anonimi disoccupati della rivoluzione greca del 1821 e della nuova condizione greca stabilita devono essere attribuiti al fenomeno dei Rebetici. Ad Atene nel 1890, il gruppo dei Rebetici anti-conformisti e’ al suo apogeo. Essi compongono ora un fenomeno sociale particolare e la loro persecuzione rappresenta una delle massime priorità della polizia Greca.

Le origini del Rebetiko

La parte basilare del Rebetiko ha le sue radici nell’area geografica della Grecia moderna, il suo veicolo principale, che consiste in questi peculiari plebei “down-and-outs”, sono i Rebetici. La prigione ed i cosiddetti “tekes”, i bar in cui i Rebetici si ritrovano a fumare hashish, erano i luoghi principali dove il Rebetiko suonava e veniva ascoltato, esclusivamente da uomini; gli strumenti principali erano il bouzouki ed i baglamas. Da un punto di vista musicale queste canzoni erano poco raffinate ed ingenue e l’oggetto-materia dei versi era limitato al soffocato, ristretto ambiente sociale dei Rebetici.

Tuttavia, alla fine del diciannovesimo secolo, comparse un altro genere di musica: “il caffe’ Aman” emerse nei grandi agglomerati urbani della Grecia, ma soprattutto nell’Asia Minore, come Costantinopoli e Smyrna. Si trattava di caffe’ musicali, in cui i greci di classe media si intrattenevano. Il loro nome probabilmente aveva origine dai vecchi caffe’ turchi, in cui i cantanti di “two-three” improvvisavano versi sotto forma di dialogo e coniarono l’esclamazione “Aman!”, nel loro sforzo di guadagnare tempo per pensare al verso seguente. La musica suonata nel caffe’ Aman era ricca ed astuta, capace di soddisfare le richieste e il gusto di un pubblico colto e di alto rango, sia socialmente che per quanto riguardava la loro educazione.

Molti rifugiati si unirono ai Rebetici, familiarizzando con i loro strumenti e la loro musica. Di conseguenza, gli uomini d’affari rifugiati aprirono il loro “caffe’ Aman” nei quali i musicisti Rebetici vennero impiegati. Quindi, dal momento in cui il rebetiko usci’ dai limiti ristretti della prigione e dei teke, comincio’ ad attirare piu’ ampi strati sociali. Nel frattempo la musica folk Greca, prodotto di una società agricola, aveva raggiunto gradualmente il punto di saturazione. Dopo una lunga fioritura essa non pote’ ispirare altro, a causa di un nuovo sviluppo urbano del paese. Lo spacco era evidente; l’unione di due mondi, i rifugiati ed i Rebetici, arrivo’ a riempirlo. In questo modo si crearono le circostanze affinche’ il Rebetiko si allargasse a livello nazionale. Elias Petropoulos distingue tre periodi del prosperare del rebetiko. Il periodo “di Smyrna” (1922-1932) in cui lo stile del caffe’ Aman di Smyrna prevale, il periodo “classico” (1932-1942) caratterizzato dal ritorno al Rebetiko del mondo sotterraneo; ed infine il periodo “popolare” (1942-1952), dove il rebetiko, maturo e libero della sindrome del mondo sotterraneo, si e’ transformato in una musica nazionale Greca.

Influenze e stile

Rebetiko e’ una forma della canzone popolare urbana moderna. Il suo stile e’ stato modellato dall’influenza delle norme musicali che avevano preceduto e particolarmente da: a) la musica folk Greca prodotto della società agricola Greca che era fiorita a partire dai tempi di Bisanzio fino alla rivoluzione Greca del 1821. E’ stata influenzata particolarmente dalle canzoni pseudo-folk; queste sono il risultato del declino della musica folk che segui’ l’istituzione della societa’ greca moderna e lo sviluppo di grandi agglomeratii urbani; b) le canzoni popolari dell’est e specialmente dell’Arabia e della Turchia, furono introdotte in Grecia attraverso i porti del Medio Oriente ed i rifugiati della catastrofe dell’Asia Minore; c) il canto Bizantino, che e’ stato ed ancora e’ al giorno d’oggi l’inno della chiesa Greca Ortodossa d) ed infine, le Serenate dell’Eptanissa, una musica che la Grecia eredito’ dalle Isole del Mar Ionico, che erano state sotto il dominio italiano fino alla loro annessione al continente indipendente nel 1863. Bisogna qui sottolineare che le Serenate Eptanissa erano estremamente alla moda ad Atene ed hanno costituito la sola influenza dell’occidente Europeo sul Rebetiko.

Due termini che sono sempre stati confusi sono Smyrnaiika e Rebetika. Bisogna distinguere chiaramente lo stile “di Smyrna” della prima decade della fioritura del Rebetiko, come contrapposto “al classico” ed ai periodi “popolari”. Non c’e’ una chiara demaracazione, salvo che Smyrnaiika si riferisce alla musica di Smyrna, una città principalmente Greca trasformata con forza in una città Turca moderna all’inizio degli anni 20 (Smyrna ora e’ denominata Izmir). Molta della musica Smyrnaiika si riferisce alla politica e alla situazione del bruciare, del saccheggio e della distruzione generale della città di Smyrna, mentre Rebetika e’ associato comunemente ai fumi dell’oppio e dell’hashish delle comunità portuali intorno ad Atene (che si svilupparono come conseguenza dell’emigrazione voluminosa da Smyrna, dai Balcani e dall’Egitto dopo la I guerra mondiale). Esiste inoltre la Rebetika Ladino e Turca, dallo stesso periodo storico, poiche’ molti Turchi ed ebrei di Safardic furono influenzati dalla distruzione di Smyrna. La musica “del caffe’ Aman” prevale durante la prima decade.

Le sue caratteristiche sono lunghe, lamentose improvvisazioni strumentali e vocali su un dato modo, la lasciva voce femminile e le danze vigorose, soprattutto la sexi e provocatrice “tsifteteli” in tempo 4/4, analoga alla turca danza del ventre. Lo strumento assolo era accompagnato ritmicamente da un secondo strumento che raddoppiava la melodia all’ottava. L’atmosfera musicale “del caffe’ Aman” acquisto un forte sapore orientale con l’ evidente influenza araba e turca. Gli strumenti usati erano il violino, il liuto, l’outi, il santouri e gli esecutori erano abili e con esperienza.

Le seguenti due decadi caratterizzano il ritorno del vecchio Rebetiko degli “outsider”, prodotto del continente Greco. Gli strumenti principali qui usati sono il bouzouki, i baglamas e nella fase successiva la chitarra. Il cantante e’ un uomo e la sua voce può avere un tono metallico, rauco o profondo ma in nessun caso e’ dolce o lascivio. Lo stile musicale e’ semplice e profondo. La canzone comincia solitamente con un “taximi” suonato dal bouzouki. Il taximi e’ un’improvvisazione ed un modo. Serve da preludio che introduce l’ascoltatore all’atmosfera ed allo stile della canzone e non costituisce mai una fine in se’ dei virtuosismi. Il suo carattere ritmico e’ libero. Il taximi e’ accompagnato abbastanza spesso dal pizzicare continuo delle corde aperte dei baglamas regolate in quinti. Un breve taximi interviene fra due stanze. Il metro più comune delle canzoni e’ il 9/8 della danza “zeibekiko”.

Modi e tonalita’

La maggior parte della musica greca, possedeva storicamente 12 note all’ottava. Nel Medioevo e nel Rinascimento, l’Europa utilizzo’ i modi come lo “Ionico” (maggiore) e l'”Eolio” (minore) nella chiesa e nella musica secolare. Tuttavia, la musica Rebetika ha dimostrato un maggior allontanamento da questo sistema includendo note appartenenti ai sistemi Arabi e Turchi. In Egitto si usano 24 note, equidistanti, per ottava, ed in Turchia ci sono teoricamente 53 note all’ottava! e molte di queste note “supplementari”, sono note che non si utilizzano nella musica occidentale, ma compaiono frequentemente nella musica di Rebetika. Gran parte della musica Rebetika e’ strutturata più come le melodie del sistema Makam (sistema modale) della Turchia e dell’Egitto che non come il sistema modale della Grecia. Un ragione per cui questo genere di musica e’ cosi’ importante e’ che l’organizzazione melodica della Rebetika generalmente e’ stata mantenuta nella musica Greca moderna. Nella teoria Turca di musica, si descrivono oltre 270 makams, la maggior parte dei quali sono abbastanza oscuri. Nelle centinaia di canzoni Rebetike, almeno 35 makams sono stati usati ripetutamente e fra questi ce ne sono certamente di “comuni” e di “meno comuni”.

Progresso e declino

Ampiamente accettata dai rifugiati del 1922, il Rebetiko usci’ dalla sua oscurita’ e segui’ lentamente la strada per gli studi di registrazione. Le prime registrazioni sono state fatte in varie città degli Stati Uniti nel 1897. Seguirono Londra e Leipsig e intorno al 1930 le prime registrazioni Greche furono fatte dalle compagnie “His Master’s Voice”, “Columbia” e “Odeon”. Vale la pena di accennare che la BBC possiede una collezione eccellente di registrazioni delle canzoni popolari greche. A partire dal metà guerra, il numero di diseredati ed i “down-and-outs” nella società Greca aveva già cominciato ad aumentare.

Ciò fu dovuto pricipalmente alla dittatura di Metaxas che precedette la seconda guerra mondiale. La successiva occupazione tedesca (1940-1944) diffuse fame, terrore e disperazione, distruggendo la struttura sociale del paese; per concludere, in seguito alla ritirata tedesca, scoppio’ la guerra civile che ha duro’ fino al 1948. L’occupazione tedesca in particolare ridusse quasi tutta la popolazione Greca, indipendentemente dalla classe sociale, ad una massa non privilegiata. Quindi, dopo i rifugiati del 1922, il Rebetiko espresse ancora una volta l’infelicita’ e l’afflizione della gente perseguitata, solo questa volta su una scala nazionale. Dal 1946 in poi il Rebetiko raggiunse il suo apice ed uno dei suoi compositori più grandi fu il carismatico Vassilis Tsitsanis.

Tsitsanis riuscito quasi da solo a liberare il Rebetiko della sindrome della prigione, del mondo sotterraneo e del teke. Lo raffino’ e parlo’ a tutti i Greci, generando una musica popolare genuina. Tuttavia l’inizio del periodo “popolare” segno’ anche l’inizio della fine. L’ eccessiva commercializzazione stabili’ le nuove regole. Manolis Chiotis, il primo e forse insuperato virtuoso di bouzouki, aggiunse al bouzouki una quarta corda cosi’ da rendere la sintonizzazione identica a quella delle prime quattro serie della chitarra; ciò rese più facile l’accompagnamento tipo-chitarra ai virtuosismi. Inoltre, introdusse il bouzouki elettrico per aumentarne il volume, poiche’ le canzoni di rebetika ora venivano rappresentate in stanze enormi e lussuriose e di fronte ad un vasto pubblico. La grande quantità di registrazioni prodotte attacco’ ed altero’ il vecchio, autentico stile e la qualità inevitabilmente inizio’ a declinare. Dal 1960 in poi, il commercio ed il profitto facile degradarono il Rebetiko. Durante lo stesso periodo la Grecia inizio’ a recuperare, superando la crisi sociale causata dall’occupazione tedesca e dalla guerra civile.

L’economia fu ravvivata ed una robusta classe media emerse. I Rebetici non esistettero più come gruppo sociale; di conseguenza, la musica Rebetika cesso’ di essere prodotta. Il suo stile musicale comunque diede vita alla cosiddetta “musica popolare artistica” della Grecia. Effettivamente, il crepitio di morte del Rebetiko fu simultaneo alla sua scoperta da parte dei compositori greci artistici Manos Hadzidakis e Mikis Theodorakis. Hadzidakis in particolare in una sua conferenza nel 1949 fu il primo ad usare le caratteristiche del Rebetiko con l’elite intellettuale del paese, in un momento in cui era ancora considerata musica decadente. Questi due compositori, ai quali si uni’ più tardi Stavros Xarhakos, adottarono lo stile musicale, i ritmi e gli strumenti del Rebetiko, generando cosi’ una nuova forma artistica ed elegante di musica popolare che ha reso il bouzouki internazionalmente conosciuto e quasi sinonimo di Grecia. Tuttavia, secondo Elias Petropoulos, “il bouzouki non e’ sinonimo di Grecia, ma di Rebetiko”.

Conclusione

Rebetiko era il prodotto del mondo sotterraneo. Le terribili condizioni di vita in città durante lo sviluppo industriale, la povertà e l’uso autarchico del potere da parte dei governi sono tutte terre fertili per l’emersione dei gruppi non privilegiati; fu questo che assicuro’ il materiale affinche’ il Rebetiko esistesse. Non fu mai un istigazione politica. Fu semplicemente una canzone di protesta: un’espressione di afflizione e di disperazione, il rifiuto degli sbagliati indumenti sociali e il rifiuto dei “down-and-outs” di essere assoggettati a un qualsiasi sistema di coesistenza sociale. La combinazione degli elementi culturali eterogenei che lo contengono e la sua modanatura finale avvennero all’interno della Grecia, essendo il Greco la lingua usata ed il veicolo principale ed il suo pubblico la popolazione Greca. Questo porta alla conclusione che il Rebetiko e’ un identita’. Dal 1960 fino ad oggi l’urbanizzazione estesa della popolazione Greca e l’ammodernamento graduale del modo di vivere basato sul modello occidentale, hanno provocato la rimozione degli elementi vitali del Rebetiko; il numero degli stranieri fu ridotto e l’eredità culturale del paese e dell’est e’ stata rifiutata essendo stata superata. Il Rebetiko duro’ finche’ le circostanze sociali e culturali continuarono ad alimentarlo. Queste circostanze terminarono naturalmente, data la velocità di progresso ed il cambiamento del ventesimo secolo.

In tutto il mondo comparsero elementi simili a quelli del Rebetiko per quello che riguarda la sua ragione d’esistere, le sue origini, il successo e il declino: il Blues in America, la “canzoni dei vagabondi” nel diciannovesimo secolo in Francia, il Flamenco in Spagna, il Tango in Argentina. La seguente citazione da un testo da Manos Hadzidakis ha potuto applicarsi molto bene ai suddetti fenomeni musicali, mantenendo naturalmente le giuste proporzioni: “… il Rebetiko ha cessato di esistere dal momento che lo abbiamo tenuto nelle nostre mani – come gli affreschi nelle catacombe del Fellini, che sono spariti non appena l’aria del mondo superiore li ha toccati. Il Rebetiko e’ realmente esistito soltanto durante il periodo in cui e’ stato prodotto illegalmente, in posti segreti e remoti, da qualche parte intorno a noi. Ha continuato a respirare anche quando ha cominciato esprimere efficacemente le prove ardue e le esperienze durante gli anni del dopoguerra di una gente ancora angosciata dalla devastazione, gente maltrattata che sentiva l’impulso di comunicare in modo erotico e non poteva e che sentiva il bisogno di scappare dalla sua realtà e di nuovo non poteva. Questo intero periodo ha prodotto per noi ottanta canzoni. Nient’altro. Ottanta canzoni e un mito, pittoreschi come Theophilos (pittore tradizionale) e Karagiozis (teatro tradizionale delle ombre).

Molte delle registrazioni di musica Smyrnaiika e Rebetika che e’ possibile ascoltare oggi, su 78, LP, cassetta, o CD, arrivano dagli archivi di Dino Papas, un ufficiale di polizia pensionato a Detroit, Michigan, che possiede un’ampia raccolta di registrazioni originali di Rebetika. Altre registrazioni arrivano dalla collezione di Marty Schwartz, professore a Berkeley. Purtroppo, poco credito e’ stato dato a questi due individui, grazie ai quali il mondo ancora sa della musica Rebetika, uno stile che e’ quasi completamente scomparso dopo il 1945. Oltre al lavoro di Papas e di Schwartz, c’e’ stata una rinascita di Rebetika di una specie differente, in America, Australia ed in Grecia: i nuovi gruppi stanno effettuando le cover di vecchie canzoni di Rebetika, a volte sforzandosi di ricreare esattamente l’originale, a volte modernizzando i pezzi con strumeni elettrici e la strumentazione più completa. Ana Bouboula e’ uno dei gruppi di rinascita meglio conosciuti. Non ci sono notizie di gruppi turchi che suonino specificamente Rebetika, fatta eccezione per alcuni lavori di Yeni Turku che hanno risuscitato alcune canzoni folk di quell’epoca.

Laika’ o Rembetika?

Qual’e’ dunque la differenza fra Rembetika e Laika’? Dove si puo’ tracciare la linea? Bene, in un certo senso semplicemente non si puo’. In primo luogo Laika’ significa solitamente “folk urbano” mentre Rembetika significa “blues urbano”. Ci sono musicisti di laika’ e di rembetika che sono diventati popolari e commerciali ed hanno cominciato a scrivere in uno stile che gli consentisse di mantenere la propria popolarità introducendo nuovi elementi e gradualmente avvicinando le acque che separavano le due diverse forme di musica. Facciamo un confronto con la musica popolare occidentale, in particolare con il rock and roll. All’inizio c’erano questi signori neri ed anziani nelle aree urbane rurali del sud che cantavano il loro blues e allo stesso tempo ci sono anche questi tizi bianchi che sono stati influenzati dal folk tradizionale Americano ed Europeo. Questi due gruppi (per farla breve) condussero a Chuck Berry e poi ad Elvis ed eventualmente a Britney Spears. Ora, paragonare Britney Spears a questi vecchi signori del Mississipi e’ ridicolo ma si puo’ tracciare una linea che li collega e nel mezzo trovereste Little Richard, The Beatles, James Brown, ed ogni vero talento e non-talento comparso durante gli ultimi cinquanta o più anni. Man mano che la gente aggiungeva le proprie influenze nacquero il R&b, rockabilly, soul, heavy metal, folk-rock, latin-pop, surf music, symphonic rock. Lo stesso accadde con la Rembetika. Mentre gli anziani signori erano nei tekedes fumando l’hashish e cantando tra di loro, il resto del paese non si guardava in faccia aspettando che qualcuno inventasse la musica. Ogni zona della Grecia aveva la propria musica tradizionale, la maggior parte di essa identificativa di un’isola particolare o di una zona.

Diverse influenze furono inoltre introdotte nella Grecia dai molti uomini che presero le loro navi e iniziarono a navigare intorno al mondo. Tutte queste forme di musica si combinarono alla Rembetika e alla Laika’ trasformadosi nella musica greca popolare o Laika’ e, proprio come tra Chuck Berry e Britney Spears, si puo’ tracciare una linea che collega Markos Vamvakaris al più commerciale laika’-pop cantante del giorno. Il regalo più importante che la Rembetika fece alla Laika’ ed alla musica popolare greca e’ il bouzouki. Quanto importante e’ il bouzouki per il resto del mondo? Dal momento della sua introduzione nella musica irlandese e’ diventato uno degli strumenti piu’ suonati. Ma questo svanisce in confronto all’effetto che ebbe sulla musica americana. Nel 1950 un giovane chitarrista chiamato Dick Dale divenne popolare sulla costa ovest suonando una chitarra elettrica staccatto-style che aveva imparato a suonare da suo zio, un suonatore di bouzouki. Dick Dale divenne il padre di quanto e’ conosciuto come la Surf Music ed il suo stile influenzo’ i Ventures, i Beach Boys e molte generazioni di musicisti. L’amplificatore sviluppato per Dick dal suo amico Leo Fender per sostenere questo modo differente di suonare la chitarra divenne uno dei più popolari amplificatori del mondo e ci sono pochi chitarristi che non hanno posseduto un Fender per le proprie esibizioni o per esercitarsi.

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