La Storia Di Rodi

Storia di RodiIl Periodo Ellenistico RomanoIl Periodo BizantinoI CavalieriOccupazione Italiana

Storia di Rodi in Grecia: nella sua esistenza longeva, piu’ di 2400 anni di storia documentata, l’isola di Rodi si e’ sempre trovata al centro degli avvenimenti piu’ importanti che hanno riguardato l’umanita’. Nata indipendente e’ riuscita a mantenersi tale per secoli soccombendo solo al sogno di Alessandro Magno e successivamente all’espansione dell’Impero di Roma. Quando la capitale dell’Impero Romano si sposto’ da Roma a Costantinopoli, Rodi passo’ sotto l’egemonia di Bisanzio. Successivamente occupata dagli Arabi, Veneziani e Franchi, sotto il dominio dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni (gli Ospitalieri) riaquisto’ importanza marittima e commerciale. Con la dipartita dei Cavalieri di Rodi, (poi Cavalieri di Malta), venne assorbita dell’impero Ottomano. Agli inizi del ventesimo secolo venne occupata dall’esercito italiano e solo con la fine della II guerra mondiale, insieme alle altre isole del Dodecanneso, Rodi entro’ finalmente a far parte della Repubblica Greca. Con la sua storia ricca di influenze multietinche, quest’isola e’ da sempre un porto accogliente in cui ritrovare, con estrema facilita’, tracce delle proprie origini.

Le prime tracce di storia

storia di rodi

Rodi tetradrachm 316-305 AC

L’isola di Rodi ebbe nell’antichita’ diversi nomi: Ofiussa, Etrea, Macaria, Ataviria, Oloessa, Pelaghia, Piliessa, Stadia e Telchinia (in seguito all’occupazione dei Telchini che si dice arrivassero da Creta e fossero dei fabbri provetti). Ci sono molte leggende che narrano da dove il nome Rodi derivi, tuttavia ha da sempre prevalso la correlazione con la rosa, fiore sacro ad Ilios, dio del sole. Fu per questa ragione che le monete coniate a Rodi raffiguravano su di una faccia una rosa e sull’altra la testa di Ilios. Pindaro narra che Ilios e la sua sposa, la ninfa Rhoda, concepirono sette figli. Tra questi Cercafo il quale divise l’isola di Rodi tra i suoi tre figli: Ialisso, Camiro e Lindo (la storia attribuisce invece ai Dori, nel 1100 a.C. circa, la fondazione delle tre omonime citta’ stato).

Le prime tracce di attivita’ umana, risalenti al periodo Neolitico, sono state ritrovate in diversi punti dell’isola mentre nell’eta’ del Rame Rodi subi’ l’influenza dei Minoici e dei Miceni, come testimoniano diversi reperti archeologici rinvenuti a Ialisso e Trianda. Omero inoltre menziona le tre citta’ di Rodi tra quelle che inviarono navi durante la Guerra di Troia. Durante il periodo Arcaico, Ialisso, Camiro e Lindo insieme ad Alicarnasso, Cos e Cnido formarono una federazione di sei citta’, la cosiddetta Esapoli Dorica con centro nel Santuario di Apollo sulla penisola di Cnido, e insieme fondarono numerose colonie in Asia Minore e sulla costa del Mar Mediterraneo (tra cui Gela in Sicilia).

Alla meta’ del V secolo, Rodi divento’ membro della Lega Ateniese.
Nel 490 a.C. i rodioti furono invasi dai Persiani e, in seguito alla sconfitta di questi ultimi, entrarono a far parte dell’Alleanza di Delo (478 a.C.) e supportarono lo sforzo di Atene di resistere alla minaccia dei Persiani.
In questi anni, Diagoras, membro della potente famiglia degli Eraclidi vinse le Olimpiadi diventando uno dei piu’ grandi atleti Greci. Il fatto di venire sottovalutati dagli ateniesi spinse i rodioti ad uscire dall’alleanza nel 411 a.C. durante la guerra del Peloponneso.

La Fondazione Della Citta’ Di Rodi

Ippodamo
Piano di Ippodamo (esempio)

Nel 408 a.c. le tre citta’ stato dell’isola decisero, su iniziativa dell’olimpionico Dorieo di Ialysso, di fondare un nuovo centro religioso e commerciale che chiamarono Rodi e che venne collocato nel punto piu’ a nord dell’isola, dove ancora oggi si trova.
La nuova citta’ ebbe, secondo il progetto di Ippodamo di Mileto, pianta circolare e robuste mura di cinta.
Il sistema adottato prevedeva vie parallele che intersecandosi perpendicolarmente creassero una maglia rettangolare adornata da templi, ginnasi, teatri ed altri splendenti edifici. Una cinta, considerata tra le migliori opere difensive dell’epoca, proteggeva la citta’ da ogni incursione nemica.
Almeno cinque porti accoglievano nelle loro insenature le navi provenienti da tutto il mondo, riempiendo la citta’ di mercanzie e di ricchezze. L’antica rete urbana della scuola di Ippodamo e’ visibile ancor oggi nell’ attuale topografia della citta’, e si estende sia dentro che fuori le mura medioevali della Citta’ dei Cavalieri (1480 d.C.).

La direzione delle strade antiche e’ stata conservata con variazioni lievi durante il periodo bizantino, cosi’ che i Cavalieri della citta’ medievale hanno ereditato questo sistema urbano, insieme ad una grande parte dell’edificazione bizantina. In altri termini, ci troviamo di fronte al caso raro di utilizzazione di un sistema viario persistito continuamente per quasi 2400 anni.
Gli scavi archeologici hanno messo alla luce monumenti classici, quali: l’Acropoli, il Tempio di Apollo, lo Stadio, l’Odeion, i Neori, vari templi e ginnasi, settori delle antiche fortificazioni, resti di abitazioni, fonderie, nonche’ reti idriche e fognarie.

La creazione della citta’ venne accompagnata da un immediato fulgore. Divenne un potente centro economico, garante della liberta’ dei mari, ed uno dei principali centri commerciali del Mediterraneo orientale. Stampava moneta propria, applicava le prime leggi di diritto marittimo ed ospitava la famosa Scuola di Retorica di Rodi. La citta’ veniva governata dal suo Parlamento e dall’Ecclesia, ma per problemi interni rimase sotto il controllo Parlamentare delle tre citta’ che la fondarono.
La scelta della sua posizione ed i suoi vantaggi naturali giocarono indubbiamente il loro ruolo nel divenire rapido della citta’ in un importante centro economico e culturale per tutta l’isola.

A causa della resistenza che l’isola oppose, Solimano il Magnifico escluse Rodi dal regime privilegiato che aveva garantito invece alle altre isole che non gli avevano resistito. Allo stesso tempo espulse tutta la popolazione greco-cristiana dall’isola mentre la maggior parte delle chiese furono convertite in moschee.
Per consentire a Rodi di continuare a giocare lo stesso ruolo economico che aveva ricoperto nell’area prima della conquista degli Ottomani, Solimano condusse lo spagnolo Sefardim Jews in citta’ per supportare gli elementi ebrei gia’ esistenti ed ai quali erano garantiti particolari privilegi come ad esempio quello di stabilirsi in un quartiere all’interno delle mura chiamato Ouriki, il diritto di praticare ininterrottamente la loro religione e 120 anni di trattamento fiscale vantaggioso. I progressi della comunita’ ebrea a Rodi e la presenza spirituale e l’attivita’ del Rabbino portarono l’isola a venire convertita in una piccola Gerusalemme.
Durante il periodo della dominazione Ottomana Rodi fu il centro dell’intera area e la capitale dell’unita’ amministrativa ottomana, che includeva anche altre isole.
Nonostante questo, gli eventi non permisero a Rodi di diventare il nuovo centro del mercato internazionale.

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Link utili:

Rodi. La regina del Mediterraneo e la Wall Street della sua epoca: dal 411 avanti Cristo al 44 dopo Cristo… Lo splendore di una Repubblica Marinara, 1500 anni prima di Venezia. Di Roberto Timo.

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