Cavalieri Di Rodi
“Cavalieri di Rodi: storia, potere e leggende dei monaci guerrieri”
Il loro titolo corretto era “Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme”. Piu’ tardi divennero conosciuti semplicemente come “Cavalieri di San Giovanni” o “Cavalieri Ospitalieri” o “Cavalieri di Rodi” e, per finire, “Cavalieri di Malta”. L’Ordine di San Giovanni fu fondato da un certo monaco Gerarde Tenque o Tunk (Gerardo Sasso), conosciuto anche come “il Beato”. Gerard gestiva un piccolo ospedale a Gerusalemme quando questa venne assediata dai Crociati nel 1099. Durante l’assedio, egli aiuto’ gli affamati Crociati tirando loro pagnotte di pane dalle mura.
Quando venne interrogato dai Mussulmani, difensori della citta’, egli disse per difendersi che tirava pietre. Gerard fu comunque condotto al cospetto del Comandante di Gerusalemme. La sua borsa, ricolma di pagnotte, fu presentata come prova del suo tradimento, ma quando il suo contenuto venne svuotato sul pavimento, le pagnotte si erano trasformate in pietra! Fratello Gerardo venne lasciato libero e divenne famoso in tutto l’accampamento Cristiano come “Beato Gerardo”. Con la presa di Gerusalemme da parte dei Crociati, il piccolo ospedale di Gerard crebbe in dimensione ed importanza, attirando sempre piu’ monaci al suo servizio.

Presto cavalieri e principi omaggiarono Gerard ed il suo Ordine appena fondato con preziosi regali, incluse alcune terre in Europa. I compiti ed i doveri dell’Ordine dei Cavalieri di Rodi non si limitavano ora alla gestione dell’Ospedale ma includevano il compito di tenere le strade sgombere da possibile minacce per i pellegrini. Molti dei figli maschi delle famiglie nobili che, pur dotati di una forte vocazione religiosa, venivano invece addestrati solo all’arte spadaccina, si unirono alle fila dell’Ordine dei Cavalieri di Rodi.
Votati alla castita’, alla poverta’ ed all’obbedienza, questi monaci-soldati divennero poco alla volta un corpo di soldati professionisti e la piu’ formidabile forza armata del tempo. Il loro coraggio divenne leggendario nei campi da combattimento e tra i nemici. Essi potevano essere ovunque e in qualsiasi momento, e li si poteva sempre trovare la’ dove la battaglia era piu’ fitta e il pericolo piu’ grande.
Tuttavia lo splendore dell’Ordine non rimase sempre incontaminato. Man mano che il suo potere cresceva, esso comincio’ a seguire solo le proprie regole. Il proposito dell’Ordine dei Cavalieri di Rodi divenne a volte esclusivamente il proprio vantaggio e i voti di castita’, poverta’ ed obbedienza vennero infranti. E se, occasionalemente, c’era dissacordo con la volonta’ del Papa, semplicemente la si ignorava.
Gli Otto D’Europa?
La storia dei Cavalieri di San Giovanni o Cavalieri di Rodi in Palestina termina Venerdi’ 18 Maggio 1291. In questo giorno, 250.000 Mamelucchi sotto il comando di Al-Ashraf attaccarono le mura di Acri, l’ultima fortezza dei Crociati. Il Gran Maestro Jean de Villier, fu gravemente ferito in battaglia. I restanti Crociati si imbarcarono sulle loro navi e lasciarono per sempre la Terra Santa. I Cavalieri di San Giovanni trovarono rifugio temporaneo a Cipro, controllata dal riluttante Ernico II. I Cavalieri non vogliono tornare in Europa.
Vogliono combattere gli “infedeli” e restare il piu’ vicino possibile alla Terra Santa. Cosi’ cominciarono a cercare un posto adatto come base permanente. Nel bel mezzo di uno dei loro passatempi preferiti, cacciare pirati, i Cavalieri giunsero a Rodi in Grecia. Fu amore a prima vista! I Cavalieri sentirono che Rodi era prefetta…e non furono ne’ i primi ne’ gli ultimi ad avere questa sensazione. Da quel giorno Rodi non abbandono’ mai piu’ le menti dei nostri bravi Cavalieri. Cominciarono cosi’ a studiare i piani per l’insediamento definitivo dell’Ordine sull’isola, situata perfettamente a meta’ strada tra l’est e l’ovest e famosa per la sua bellezza.

Nel 1304 Foulques de Villaret fu eletto Gran Maestro dei Cavalieri di Rodi. Fu con Villaret che Vignolo Vignoli, uomo d’affari e pirata strardoniario o era il contrario? Si accordo’ per dividere Rodi: 1/3 per lui e 2/3 per i Cavalieri. Con la Benedizione del Papa Clemente V e l’approvazione dei re di Inghilterra e Francia, i Cavalieri di San Giovanni approdarono sulla costa orientale dell’isola. Molto presto occuparono le fortezze Bizantine di Pheraklos e Phileremos, tagliando fuori la citta’ dal resto dell’isola Dopo essersi solidamente assicurato il controllo dell’entroterra rodiota, de Villaret chiese quindi all’Imperatore Bizantino Andronicos I “il Paleologo” il permesso di stabilire l’Ordine a Rodi.
In cambio l’Ordine accettava di pagare un tributo annuale e di supportare l’Imperatore con uomini armati ogni qual volta ne avesse avuto bisogno. L’Imperatore Andronico rifiuto’ con disprezzo l’offerta. Fu cosi’ che il 15 Agosto 1309 (giorno della festa della Santa Vergine Maria), i Cavalieri di San Giovanni o Cavalieri di Rodi presero la citta’ di Rodi. La leggenda racconta che, indossando pelli di pecora, il Gran Maestro e un piccolo gruppo di coraggiosi Cavalieri, si nascosero in mezzo ad un gregge e approfittando di una giornata scura e nuvolosa, riuscirono ad entrare nella citta’. Dopo aver quindi ucciso le guardie, aprirono le porte ai loro compagni che li aspettavano fuori. Qui comincia la storia dei Cavalieri di Rodi.

Cavalieri di Rodi
Dal 1261 Rodi teoricamente faceva parte dell’Impero di Bisanzio ma in realta’ era governata da ammiragli genovesi che nel 1306 ad opera dell’ammiraglio in carica Vignolo de Vignoli venne venduta ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme che nel 1310 si impadronirono di Rodi e, sotto la guida di un Gran Maestro, ne riorganizzarono la flotta e i commerci ed ebbero in dono da Clemente V parte dei beni del disciolto ordine dei Templari. La composizione multinazionale dell’ordine cavalleresco porta l’isola al contatto con l’Europa occidentale sia sotto il profilo economico e politico ma anche culturale.
Ancora una volta, il porto di Rodi vista la sua posizione strategica, diventa centro di commercio di prodotti dall’oriente e dall’occidente. Lo sviluppo economico che ne consegue porta ad una ricca stratificazione sociale avente come vertici le classi dei nobili e dei ricchi borghesi. L’elemento Greco, dopo la meta del quindicesimo secolo, si distingue particolarmente nel campo economico. Si forma cosi un numeroso gruppo di eruditi greci ed occidentali che coltivano le lettere e le arti studiando classici greci e latini.
Nei 213 anni di dominazione dei Cavalieri di Rodi il porto divento una delle porte dell’Europa occidentale verso l’Oriente, non solo per i beni materiali ma anche per le idee. La composizione internazionale dell’Ordine cavalleresco ha quale conseguenza il ripercuotersi a Rodi, da ogni punto dell’Europa, almeno dell’eco delle nuove idee sulla societa’, la filosofia e l’arte. I Cavalieri di Rodi rinnovarono e ingrandirono la citta che alla fine del XV secolo era ritenuta tra le piu belle e potenti del Mediterraneo orientale.

Il Palazzo dei Gran Maestro, fortezza costruita sul punto piu alto della citta’, era sede del potere centrale di un singolare Stato, i cui possedimenti si estendevano dalla penisola iberica fino ai paesi scandinavi, e dall’Inghilterra fino a Cipro. Prima della dominazione dei Cavalieri di Rodi, il luogo servi’ come ultimo rifugio ai difensori, prima come acropoli di Rodi bizantina e poi probabilmente come sede e dimora del governatore bizantino dell’isola. L’invasione da parte dell’impero ottomano dell’area dell’Egeo li porto’ al conflitto con i Cavalieri di San Giovanni nel 1480.
Il primo assedio termino’ con la sconfitta degli ottomani e la riorganizzazione della difesa della citta’.
Nel 1522 pero’ il Sultano ottomano Solimano I, vincitore di Belgrado, attacco’ l’isola con 100.000 uomini.
In aiuto dei Cavalieri di Rodi giunsero i Veneziani, i Genovesi e gli abitanti di Candia ma dopo 6 mesi, il 1 gennaio 1523, Villers de l’Isle-Adam lascio’ l’isola con i 180 Cavalieri di Rodi rimasti.
A causa della resistenza che l’isola oppose, Solimano il Magnifico escluse Rodi dal regime privilegiato che aveva garantito invece alle altre isole che non gli avevano resistito. Allo stesso tempo espulse tutta la popolazione greco-cristiana dall’isola mentre la maggior parte delle chiese furono convertite in moschee.
Per consentire a Rodi di continuare a giocare lo stesso ruolo economico che aveva ricoperto nell’area prima della conquista degli Ottomani, Solimano condusse lo spagnolo Sefardim Jews in citta’ per supportare gli elementi ebrei gia’ esistenti ed ai quali erano garantiti particolari privilegi come ad esempio quello di stabilirsi in un quartiere all’interno delle mura chiamato Ouriki, il diritto di praticare ininterrottamente la loro religione e 120 anni di trattamento fiscale vantaggioso.
I progressi della comunita’ ebrea a Rodi e la presenza spirituale e l’attivita’ del Rabbino portarono l’isola a venire convertita in una piccola Gerusalemme. Durante il periodo della dominazione Ottomana, Rodi fu il centro dell’intera area e la capitale dell’unita’ amministrativa ottomana, che includeva anche altre isole. Nonostante questo, gli eventi non permisero a Rodi di diventare il nuovo centro del mercato internazionale.
La gerarchia dell’ordine

Cavalieri: dovevano essere i discendenti di almeno quattro generazioni di nobili da parte di entrambe i genitori. Indossavano un mantello nero con su una croce bianca ad otto punte sulla sinistra. Erano dotati di una spada ed indossavano gli speroni. Gli ufficiali amministrativi e militari dell’Ordine venivano eletti o indicati da questa classe. Votati alla castita’, poverta’ ed obbedienza, essi erano obbligati a combattere in difesa della Fede.
Cappellani: erano responsabili dei doveri religiosi dei fratelli e di occuparsi delle istituzioni dell’Ordine. Piu’ tardi essi vennero divisi in due classi: quelli che assolvevano ai loro doveri all’interno della loro sede (cappellani conventuali) e quelli che assolvevano a doveri simili ma nei conventi e possedimenti Europei (preti dell’obbedienza).
Sergenti: ne esistevano di due tipi: Sergenti alle Armi (servientes armorum) e Sergenti agli Offici (servientes officii). Questi ultimi erano i feudatari dei Cavalieri e potevano essi stessi diventare Cavalieri. I primi invece non possedevano i requisiti nobiliari per diventare Cavalieri, ma venivano impiegati nell’Ospedale e la loro posizione divenne successivamente molto ambita. Tutti coloro che avevano preso i voti vennero designati “di Giustizia”. All’Ordine dei “Cavalieri di Grazia” poteva essere ammesso chi era a corto di requisiti.
Le tre classi costituenti l’Ordine furono divise per nazionalita’ chiamate “Langues” (franc. lingue), originariamente sette: Alvernia, Inghilterra, Francia, Alemagna, Italia, Provenza e Aragona. Successivamente venne aggiunta anche la lingua di Castiglia, per un totale di otto. Ogni lingua comprendeva Priorati o Gran Priorati, Baliaggi e Commende. Il Generale di Settore eleggeva il Gran Maestro, che otteneva il Priorato Generale vitalizio.
Link utili:
Rodi. La regina del Mediterraneo e la Wall Street della sua epoca: dal 411 avanti Cristo al 44 dopo Cristo… Lo splendore di una Repubblica Marinara, 1500 anni prima di Venezia. Di Roberto Timo.
